domenica 4 settembre 2011

Come nasce una mia macro

Ciao a tutti,con questo post finalmente scoprirete il mio vero volto(sopra) e forse anche qualcosa sul dietro le quinte di una macro.
Premetto che sono pochissimi mesi che mi dedico a questa disciplina ma i successi,piccoli o grandi che siano,arrivano spesso(utili per progredire moralmente,penso) e devodire per esperienza privata che la miglior tecnica fotografica è niente senza la conoscenza del soggetto,la pazienza sia nel cercarlo che nel "curarlo fotograficamente" e non per ultimo nella tenacia di inseguire un determinato obbiettivo.
L'ATTREZZTURA :
Per le mie macro uso due corpi macchina reflex apsc di nikon,la d90 con un sensore discreto da 12 megapixel e la piu recente d7000 con un potente sensore da 16 megapixel.
diciamo che nel 95 % dei casi uso la 7000 piu professionale sia a livello tecnico che di comandi sempre facilmente accessibili,complica pero il fatto di avere molti pixel in piu quindi la precisione d'esecuzione deve essere rigorosa,anche se poi in post produzione si recupera molto e avere file piu dettagliati aiuta sempre molto.
Come obiettivi il mio preferito è il 150 macro della sigma che reputo eccezionale,raramente uso il 105 nikkor analogico,e spesso mi aiuto per le ambientate con il 10mm sigma che è un fishaye ed il 10-20mm sempre di sigma;corredo il tutto con un duplicatore sigma 1,4 tc che adopero per riprese di soggetti in movimento o comunque difficilmente avvicinabili.
Il cavalletto è uno 055xprob di manfrotto molto stabile anche se un po pesotto da portarsi dietro nelle lunghe escursioni appenniniche,ho sempre  un secondo stativo su cui monto in genere uno o piu plamp(le appendici telescopiche con le pinzette che servono per tener fermi gli steli),ultimamente uso i pannellini riflettenti e schermanti ma non ne sono un amante,almeno per ora,di rigore lo scatto remoto.
Il flash non è contemplato,poi non mancano mai stivali a coscia lunga utilissimi anche per quando devo scattare (soprattutto per le libellule) letteralmente immerso nell'acqua,una maglia lunga contro le punture dei tafani(sono allergico,a giugno sono dovuto andare al pronto soccorso con un occhio punto che quasi usciva fuori dall'orbita dalla reazione allergica) e sempre un buon spray anti zanzara.
LA TEMPISTICA :
Fare macro per me è un must,è la mia disciplina fotografica di elezione.
Per una buona macro la luce è essenziale e la luce migliore è appena dopo l'alba e non dura molto,altresì anche al tramonto l'effetto è bello con i caldi raggi solari ma qui gli insetti sono sempre un po più molesti e irrequieti,scattare in pieno giorno è sconsigliato escludendo i casi dove si vuol ritrarre qualcosa in volo o non si hanno ritagli di tempo adeguati,qui di solito mi avvalgo di pannelli per schermanti come nello schema della foto sotto ma è sempre una pratica laboriosa e poco producente.

LA PRATICA :
Trovato il soggetto si può decidere di fotografarlo in loco (sempre la scelta migliore,se possibile),magari usando un plamp per tenerlo più fermo o per togliere vegetazione dallo sfondo,oppure delicatamente spostarlo magari su un posatoio più adeguato o fissarlo con piu plamp per smorzare l'azione del vento(quasi sempre presente) riducendo cosi il rischio di micromosso.
Quando lavoro sul campo la composizione occupa il 90% del lavoro,ci sto molto attento e cerco sempre di scattare con le impostazioni di macchina piu neutre possibili cosicchè possa avere piu margine di miglioramento in post produzione.
Di solito scatto con modalità a priorità del diaframma valutando la gamma iso migliore per la situazione e magari sovra o sottoesponendo.
Non di rado però uso anche la modalità manuale soprattutto se devo cacciare soggetti in volo.
La scelta del diaframma è molto importante non solo perchè regola la qualità della luce impressa sul sensore ma perchè decide la profondità di campo,ed è qui che si fa l'arte,possiamo scegiere una messa a fuoco selettiva su una parte del soggetto interessante sfuocando tutto il resto o rimanere piu descrittivi usando un diaframma piuchiuso raggiungendo cosi piu dettaglio.
Nella composizione rimane implicito la ricerca maniacale di uno sfondo gradevolmente accattivante.
GLI AMICI :
Spesso poi una sessione di macro diventa un evento per confrontarci e crescer,assieme agli amici,altre volte una lezione perchè magari si lavora tanto e quando tutto è pronto li a portata di scatto un soffio di vento rovina tutto e allora ci ricordiamo perchè questa passione ti rapisce,perchè lavorare sul campo sia cosi faticoso ma altrettanto attraente e quale gioi sia poter trasmettere alle persone il tuo lavoro finale per avvicinarle a quella cosa che chiamiamo natura.
Questi sono solo alcuni degli aspetti che influenzano il mio lavoro,le variabili sono sempre infinite e la capacità di un buon fotografo va relazionata alla sua flessibilità,spero sia stato interessante fare un breve flash dietro le quinte di una macro,vorrei fare una cosa simile pure per la caccia fotografica...........