Avere una visione diversa di ciò che si vuole realizzare e se vogliamo anche perseguire a volte cambia le regole del gioco,cambia le nostre prospettive e per me è una grande fonte di stimoli.
In questo caso parlo del mio progetto sull' Alexanor che è un papilionide piuttosto difficile da trovare e in un periodo di volo piuttosto ristretto.
La mia idea era quella di immortalare questo splendido insetto nel suo ambiente,cercando di contestualizzarlo creando uno scatto che in qualche maniera potesse trasmettere un pò della passione che ci ho messo anche a chi lo guarda e non solo a me che mi sono divertito e sono impazzito a realizzare lo scatto.......una foto nata la scorsa primavera quando, con l'aiuto di amici entomologi ero riuscito a trovare una zona dove erano presenti numerosi soggetti ma non avevo portato a casa lo scatto,imperfetti quelli "buoni" e per sbaglio quello perfetto ,nella concentrazione del momento,aveva come soggetto principale un comunissimo macaone!!
Quest'anno invece ,in meno di tre- 4 giorni sono riuscito a realizzare qualcosa che mi appaga,sono foto morbide ma a me va bene così,anche usando più nitidezza si perde molta di quell'atmosfera che si vede ,si perde lo sfuocato,è anche più semplice lavorare e la cosa forse mi piacerebbe meno!!
Stampe,immagini,desktop ed il meglio degli ultimi miei lavori su www.naturephotography.it - I Workshop di macro fotografia inizieranno a primavera,per informazioni contattarmi a infonaturephotography@gmail.com ,un occasione per apprendere,conoscere e accrescere il proprio feeling con l'attrezzatura sul campo
lunedì 23 giugno 2014
giovedì 22 maggio 2014
giovedì 1 maggio 2014
Hemaris fuciformis
Per me un sogno inaspettato, poter solo ritrarre questo affascinante insetto che altro non è essere una farfalla notturna (che però vola di giorno.....) dall'aspetto così atipico da rassomigliare un imenottero,una forma di mimetismo insomma, che la rende per me un ennesima gemma del piccolo mondo che ci circonda.
Lo scorso anno a metà maggio ne avevo rinvenuto un solo esemplare nei pressi del Monte Orecchiella ma oltre che a essere "sciupato" e quindi non molto bello per le riprese si era quasi subito involato dopo pochi scatti,invece questo mi ha dato un pò di tempo anche se sicuramente non è stata una passeggiata ,perchè ogni volta che mi avvicinavo col pannello per schiarire la parte posteriore lui si muoveva,e poi ogni tanto,non sempre per fortuna,ma ogni tanto arrivava una piccola raffica di vento non tanto desiderata,la foto ha qualche piccolo difettuccio se si mira alla perfezione ma io la considero già un gran successo e adesso non mi rimane che bazzicare il posto nella speranza di poterlo fotografare pure in volo!!
La specie fa parte della super famiglia delle sfingi,uno dei miei "taxa" preferiti
Lo scorso anno a metà maggio ne avevo rinvenuto un solo esemplare nei pressi del Monte Orecchiella ma oltre che a essere "sciupato" e quindi non molto bello per le riprese si era quasi subito involato dopo pochi scatti,invece questo mi ha dato un pò di tempo anche se sicuramente non è stata una passeggiata ,perchè ogni volta che mi avvicinavo col pannello per schiarire la parte posteriore lui si muoveva,e poi ogni tanto,non sempre per fortuna,ma ogni tanto arrivava una piccola raffica di vento non tanto desiderata,la foto ha qualche piccolo difettuccio se si mira alla perfezione ma io la considero già un gran successo e adesso non mi rimane che bazzicare il posto nella speranza di poterlo fotografare pure in volo!!
La specie fa parte della super famiglia delle sfingi,uno dei miei "taxa" preferiti
domenica 26 gennaio 2014
ENGADINA VAL ROSEG -WORK IN PROGRESS!!
Noi siamo quello che apprendiamo e metabolizziamo, molto spesso i nostri genitori ci danno fin dalla nascita,anche inconsciamente,un primordiale imprinting che formerà il nostro carattere e ci accompagnerà
per tutto il resto della vita fondendosi col nostro
ego per creare ciò che ala fine siamo e vogliamo essere.
E' così che ho sempre avuto una particolare ammirazione per le zone montuose e soprattutto per l'inverno, apprezzando si anche le altre stagioni, ma sentendomi molto più a mio agio quando un bel manto bianco mi si presenta davanti.
Anche se non arriverò mai ad emulare le gesta di Amunsndsen,noto esploratore dei poli di inizio 900, i racconti con cui sono cresciuto e l'entusiamo con cui mio padre mi parlava di mitiche figure come
Shackleton,Scott o Peary hanno sicuramente
contribuito a creare nel mio immaginario una certa
sete di avventura legata a climi più freddi.
Amo l'inverno e mi immedesimo nei panni di quelle creature che lo devono affrontare,mi immagino
camminando con la fantasia delle difficoltà che può avere un lupo nel cercare le sue prede nella neve alta, delle difficoltà di una pernice alle alte quote,del freddo che ti penetra le ossa,infine la solitudine,quella sana,che ti accompagna al tramonto facendoti riflettere su quello che sei .
Tra meno di una settimana sono in partenza per la mitica foresta di Bialowieza situata nel nord della
Polonia,la dove le temperature arrivano ben oltre i meno trenta gradi sotto lo zero e dove ancora ,grazie all'intervento umano che ha saputo recuperare una situazione degenerata proprio per colpa dell'uomo,esiste una vasta popolazione di bisonte europeo,insomma,per me è come se si realizzasse un sogno e potessi essere ancora più vicino ai miei eroi dell'infanzia!
E perchè no,tanto per rimanere allenato,fare una scappatella di tre giorni in Val Roseg assieme al mio amico - collega Amedeo..............
La Val Roseg è una spettacolare valle situata in Svizzera non lontano dal confine italiano.
La valle si trova nel'alta Engadina,una regione elvetica caratterizzata da un ampia zona pianeggiante che ospita quattro grandi laghi come quello vicino di Silvaplana e dove da i sui margini,contornati dalle maestose e affascinanti Alpi Retiche Occidentali e dai loro imponenti ghiacciai,si sviluppano fitti boschi di Cembri e Larici dove vuoi per la sapiente gestione del territorio da parte delle autorità svizzere,vuoi per l'attenzione e l'affetto che le persone del posto nutrono per il loro ambiente,si è creata una situazione dove gli animali,in particolare alcune specie di uccelli come le cince ed i picchi, hanno una particolare confidenza con l'uomo.
Ecco allora che arriviamo noi,con l'attrezzatura fotografica,un pò di cibo per offrire ai nostri simpatici amici pennuti,e l'aspettativa di tre giorni di relax,si perchè ,almeno per me ,andare su in valle è anche un modo brillante di rilassarmi e allo stesso tempo divertirmi fotografando,nonostante come sempre mi sia ostinato a bivaccare nella mai mitica auto (Il Terios !!).
Alla fine oltre che risparmiare qualcosa e avere magari più budget da impegnare in progetti più dispendiosi è anche un modo di vivere la fotografia
in maniera più avventurosa, con tutte le difficoltà in più che ne conseguono,ma anche con un senso di libertà molto più grande che spesso potrei far fatica a conciliare col mio quotidiano.
Appena arrivati le temperature si aggiravano sui -10°C/-12°C ma poi nell'ultimo giorno,nonostante una breve nevicata durante la notte appena usciti dall'auto abbiamo riscontrato i fatidici -20°C riscontrati anche dalla gentile signora che ci ha offerto due caldissimi e rifocillanti thè caldi!!
Ma noi eravamo ben preparati!!
Quindi armati di tutto e un pò ci siamo diretti di buon mattino presso le zone che più ci piacevano e che ci ispiravano maggiormente.
Personalmente non sono riuscito a fare molte foto studiate come vi sarete accorti che amo fare in questi ultimi tempi ma mi sono appassionato a ritrarre il rampichino che avevo già fotografato ma che quà avevo la possibilità di avvicinare maggiormente nonostante le condizioni di scarsa luminosità e poi un grazioso incontro con un arvicola rossa in ambiente invernale.
Certo,forse se avessi avuto un corpo aps avrei ottenuto uno scatto ancora più vicino ma stare sdraiato nella neve con lei che saltellava di qua e di la mi ha dato molta soddisfazione lo stesso.
Poi sono riuscito a fare alcune foto a fotogramma pieno della cincia dal ciuffo che avevo già fatto lo scorso anno ma delle quali alla fine non ne avevo molte perchè mi ero dedicato quasi esclusivamente alla nocciolaia,altro frequentatore assiduo delle mangiatoie poste lungo il sentiero che costeggia la valle.
Purtroppo gli incontri con gli scoiattoli quest'anno sono stati scarsi e mi dispiace per Amedeo che tanto avrebbe voluto fotografrli in ambiente innevato,ma si sa,anche se gli incontri là sono quasi garantiti gli
animali sono liberi e selvatici,ne consegue la loro imprevedibilità.
Di particolare interesse lungo l'avvicinamento,oltre al solito merlo acquaiolo ,abbiamo visto una coppia di aquile reali che volteggiava non molto sopra le nostre teste,alcuni camosci,un gruppo di gracchi apini,le cornacchie nere che da noi ,in toscana,sono assenti ,alcune cesene e un bel gruppo di fringuelli alpini.
Anche se non li abbiamo potuti fotografare perchè erano lontani e più diffidenti sono sempre incontri piacevoli da fare in un viaggio.
Durante il soggiorno poi non poteva mancare una visita al piccolo paese di Pontresina da cui si parte per andare in valle,dove mi sono ritrovato per un caffè col mio amico svizzero Riet ,un momento anche questo per consolidare la mia ammirazione per questo splendido angolo di mondo e avere notizie più dettagliate per le mie future visite.
Non sono mancate anche le occasionidi provare a fare qualche scorcio paesaggistico con non poche difficoltà quando come al solito sono finito in acqua con il piede sinistro,per fortuna senza bagnare l'interno dello scafo dello scarpone ma pregiudicando il buon funzionamento del mio tre piedi visto che due dei gambi appena estratti fuori dall'acqua si sono come rivestiti di uno spesso strato di vetro (verglass),ghiaccio trasparente e quasi istantaneo che ieri mattina non c'è stato verso di togliere e ho dovuto lavorare tutta la giornata col cavalletto quasi esteso per metà della sua lunghezza!!
Comunque una sessione di 6 ore a fotografare gli uccellini di giorno subito susseguite da un altra sessione di 6 ore a fare paesaggi d notte,accompagnato dal bramito forte di un cervo che di solito in questo periodo non lo fa che probabilmente era in difficoltà o poteva essere vittima di un attacco di lupo.
Strano,me lo ricordo adesso,al nostro arrivo prima del paese l'aver scorto sul margine della strada la coscia smorzicchiata di un capriolo,e a detta del mio amico Riet lassù i lupi ci sono e sono numerosi assieme alla presenza dell'orso e della timida lince,elementi che nella mia mente quelle sere passate da solo(Amedeo si è rifugiato al campo base!!) a fotografare nel silenzio della foresta interrotto ogni tanto da quel cervo e alcuni rapaci notturni hanno contribuito a dare un tocco di atmosfera in più alla mia esperienza.
Quindi alla fine il bilancio dell'escursione rimane molto positivo e sempre al di sopra delle mie aspettative,adesso non mi resta che cercare di preparare l'attrezzatura e avvicinarmi alla mia prossima mete,la foresta primordiale di Bialowieza in ambiente invernale,sperando anche la di trovare molta neve e freddo !!!!Vi terrò aggiornati, ringraziandovi delle oltre 22467 visite al blog negli ultimi due anni e sperando che ogni tanto diate uno sguardo anche al mio sito www.naturephotography.it
A presto Lorenzo.
per tutto il resto della vita fondendosi col nostro
ego per creare ciò che ala fine siamo e vogliamo essere.
E' così che ho sempre avuto una particolare ammirazione per le zone montuose e soprattutto per l'inverno, apprezzando si anche le altre stagioni, ma sentendomi molto più a mio agio quando un bel manto bianco mi si presenta davanti.
Anche se non arriverò mai ad emulare le gesta di Amunsndsen,noto esploratore dei poli di inizio 900, i racconti con cui sono cresciuto e l'entusiamo con cui mio padre mi parlava di mitiche figure come
Shackleton,Scott o Peary hanno sicuramente
contribuito a creare nel mio immaginario una certa
sete di avventura legata a climi più freddi.
Amo l'inverno e mi immedesimo nei panni di quelle creature che lo devono affrontare,mi immagino
camminando con la fantasia delle difficoltà che può avere un lupo nel cercare le sue prede nella neve alta, delle difficoltà di una pernice alle alte quote,del freddo che ti penetra le ossa,infine la solitudine,quella sana,che ti accompagna al tramonto facendoti riflettere su quello che sei .
Tra meno di una settimana sono in partenza per la mitica foresta di Bialowieza situata nel nord della
Polonia,la dove le temperature arrivano ben oltre i meno trenta gradi sotto lo zero e dove ancora ,grazie all'intervento umano che ha saputo recuperare una situazione degenerata proprio per colpa dell'uomo,esiste una vasta popolazione di bisonte europeo,insomma,per me è come se si realizzasse un sogno e potessi essere ancora più vicino ai miei eroi dell'infanzia!
E perchè no,tanto per rimanere allenato,fare una scappatella di tre giorni in Val Roseg assieme al mio amico - collega Amedeo..............
La Val Roseg è una spettacolare valle situata in Svizzera non lontano dal confine italiano.
La valle si trova nel'alta Engadina,una regione elvetica caratterizzata da un ampia zona pianeggiante che ospita quattro grandi laghi come quello vicino di Silvaplana e dove da i sui margini,contornati dalle maestose e affascinanti Alpi Retiche Occidentali e dai loro imponenti ghiacciai,si sviluppano fitti boschi di Cembri e Larici dove vuoi per la sapiente gestione del territorio da parte delle autorità svizzere,vuoi per l'attenzione e l'affetto che le persone del posto nutrono per il loro ambiente,si è creata una situazione dove gli animali,in particolare alcune specie di uccelli come le cince ed i picchi, hanno una particolare confidenza con l'uomo.
Ecco allora che arriviamo noi,con l'attrezzatura fotografica,un pò di cibo per offrire ai nostri simpatici amici pennuti,e l'aspettativa di tre giorni di relax,si perchè ,almeno per me ,andare su in valle è anche un modo brillante di rilassarmi e allo stesso tempo divertirmi fotografando,nonostante come sempre mi sia ostinato a bivaccare nella mai mitica auto (Il Terios !!).
Alla fine oltre che risparmiare qualcosa e avere magari più budget da impegnare in progetti più dispendiosi è anche un modo di vivere la fotografia
in maniera più avventurosa, con tutte le difficoltà in più che ne conseguono,ma anche con un senso di libertà molto più grande che spesso potrei far fatica a conciliare col mio quotidiano.
Appena arrivati le temperature si aggiravano sui -10°C/-12°C ma poi nell'ultimo giorno,nonostante una breve nevicata durante la notte appena usciti dall'auto abbiamo riscontrato i fatidici -20°C riscontrati anche dalla gentile signora che ci ha offerto due caldissimi e rifocillanti thè caldi!!
Ma noi eravamo ben preparati!!
Quindi armati di tutto e un pò ci siamo diretti di buon mattino presso le zone che più ci piacevano e che ci ispiravano maggiormente.
Personalmente non sono riuscito a fare molte foto studiate come vi sarete accorti che amo fare in questi ultimi tempi ma mi sono appassionato a ritrarre il rampichino che avevo già fotografato ma che quà avevo la possibilità di avvicinare maggiormente nonostante le condizioni di scarsa luminosità e poi un grazioso incontro con un arvicola rossa in ambiente invernale.
Certo,forse se avessi avuto un corpo aps avrei ottenuto uno scatto ancora più vicino ma stare sdraiato nella neve con lei che saltellava di qua e di la mi ha dato molta soddisfazione lo stesso.
Poi sono riuscito a fare alcune foto a fotogramma pieno della cincia dal ciuffo che avevo già fatto lo scorso anno ma delle quali alla fine non ne avevo molte perchè mi ero dedicato quasi esclusivamente alla nocciolaia,altro frequentatore assiduo delle mangiatoie poste lungo il sentiero che costeggia la valle.
Purtroppo gli incontri con gli scoiattoli quest'anno sono stati scarsi e mi dispiace per Amedeo che tanto avrebbe voluto fotografrli in ambiente innevato,ma si sa,anche se gli incontri là sono quasi garantiti gli
animali sono liberi e selvatici,ne consegue la loro imprevedibilità.
Di particolare interesse lungo l'avvicinamento,oltre al solito merlo acquaiolo ,abbiamo visto una coppia di aquile reali che volteggiava non molto sopra le nostre teste,alcuni camosci,un gruppo di gracchi apini,le cornacchie nere che da noi ,in toscana,sono assenti ,alcune cesene e un bel gruppo di fringuelli alpini.
Anche se non li abbiamo potuti fotografare perchè erano lontani e più diffidenti sono sempre incontri piacevoli da fare in un viaggio.
Durante il soggiorno poi non poteva mancare una visita al piccolo paese di Pontresina da cui si parte per andare in valle,dove mi sono ritrovato per un caffè col mio amico svizzero Riet ,un momento anche questo per consolidare la mia ammirazione per questo splendido angolo di mondo e avere notizie più dettagliate per le mie future visite.
Non sono mancate anche le occasionidi provare a fare qualche scorcio paesaggistico con non poche difficoltà quando come al solito sono finito in acqua con il piede sinistro,per fortuna senza bagnare l'interno dello scafo dello scarpone ma pregiudicando il buon funzionamento del mio tre piedi visto che due dei gambi appena estratti fuori dall'acqua si sono come rivestiti di uno spesso strato di vetro (verglass),ghiaccio trasparente e quasi istantaneo che ieri mattina non c'è stato verso di togliere e ho dovuto lavorare tutta la giornata col cavalletto quasi esteso per metà della sua lunghezza!!
Comunque una sessione di 6 ore a fotografare gli uccellini di giorno subito susseguite da un altra sessione di 6 ore a fare paesaggi d notte,accompagnato dal bramito forte di un cervo che di solito in questo periodo non lo fa che probabilmente era in difficoltà o poteva essere vittima di un attacco di lupo.
Strano,me lo ricordo adesso,al nostro arrivo prima del paese l'aver scorto sul margine della strada la coscia smorzicchiata di un capriolo,e a detta del mio amico Riet lassù i lupi ci sono e sono numerosi assieme alla presenza dell'orso e della timida lince,elementi che nella mia mente quelle sere passate da solo(Amedeo si è rifugiato al campo base!!) a fotografare nel silenzio della foresta interrotto ogni tanto da quel cervo e alcuni rapaci notturni hanno contribuito a dare un tocco di atmosfera in più alla mia esperienza.
Quindi alla fine il bilancio dell'escursione rimane molto positivo e sempre al di sopra delle mie aspettative,adesso non mi resta che cercare di preparare l'attrezzatura e avvicinarmi alla mia prossima mete,la foresta primordiale di Bialowieza in ambiente invernale,sperando anche la di trovare molta neve e freddo !!!!Vi terrò aggiornati, ringraziandovi delle oltre 22467 visite al blog negli ultimi due anni e sperando che ogni tanto diate uno sguardo anche al mio sito www.naturephotography.it
A presto Lorenzo.
Ricordiamoci che siamo ospiti nella nostra terra ...................
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